martedì 19 giugno 2012

Presentato al Giardino del Tempio il libro “Ciceruacchio” di Claudio Modena



E’ stato presentato lunedì 18 giugno al Giardino del Tempio, nella Sinagoga di Roma,
il libro dell’autore polesano, di Porto Tolle, Claudio Modena, intitolato “Ciceruacchio”, eroe del popolo romano, difensore degli ebrei. A 130 anni dalla morte di Giuseppe Garibaldi e 150 dalla Battaglia di Aspromonte, la Comunità Ebraica di Roma e l’Istituto Internazionale di Studi “Giuseppe Garibaldi”, hanno voluto festeggiare questo evento. Un pubblico numerosissimo nel meraviglioso giardino a Lungotevere De’ Cenci, ha accolto e ascoltato attentamente i discorsi dei relatori, ricchi di contenuti, di accenni storici e di cultura. Ad introdurre la serata, la moderatrice Lilli Spizzichino, vicepresidente dell’Amicizia ebraico-cristiana di Roma, la quale, in modo molto brillante, ha invitato proprio il Presidente della Comunità Ebraica, Riccardo Pacifici, a iniziare le serata, il quale ha detto di essere felice e orgoglioso di ospitare questo grande evento. Successivamente, ha fatto il suo intervento uno dei piu’ importanti giornalisti e saggisti italiani, è stato direttore della Stampa, del Corriere della Sera, della Rai. Ha avuto numerosissimi incarichi di alto prestigio e oggi è direttore di RCS Libri, si tratta di Paolo Mieli, che, ha espresso la sua opinione positiva sul libro, ricco di storia e di elevata cultura. Poi, sono intervenuti Romano Ugolini, Presidente dell’Istituto del Risorgimento Italiano e professore ordinario di storia contemporanea; Claudio Procaccia, direttore del Dipartimento Cultura della Comunità Ebraica di Roma e Giuseppe Garibaldi, pronipote del grande patriota e condottiero italiano. Tra un’intervento e l’altro, l’attore modenese, Daniele Sirotti, ha valorizzato delle frasi, riprese proprio dal libro “Ciceruacchio”, attraverso una lettura attenta e creando un clima suggestivo e ricco di magia. Una signora del pubblico, ha detto di sentirsi orgogliosa, che per la prima volta un veneto, abbia avuto un grande successo e un bel riconoscimento di affetto da parte di tutti. Il libro, parla di un oste e un patriota italiano, che combatté per la seconda Repubblica romana, alla cui caduta fuggì con Giuseppe Garibaldi per raggiungere Venezia. Il soprannome Ciceruacchio, datogli da bambino, dalla madre perché era piuttosto paffutello. Grazie alla sua innata capacità dialettica, divenne presto un rappresentante informale dei sentimenti popolari. Nel luglio del 1846, in una manifestazione di popolo, ringraziò pubblicamente Papa Pio IX per aver concesso la libertà ai prigionieri politici, donando alla popolazione alcune botticelle di vino ed accendendo un grande fuoco vicino Porta del Popolo. Di carattere brillante e molto socievole, era beneamato dal popolo romano, anche per il suo comportamento durante l'epidemia di colera del 1837. Grazie alla sua innata capacità dialettica che non poté mai coltivare con l'istruzione (parlava solo ed unicamente in romanesco), divenne presto un rappresentante informale dei sentimenti popolari. Questa sua caratteristica emerse appieno con l'avvento al soglio pontificio di Papa Pio IX nel 1846. Egli si fece portavoce dell'ansia popolare per il ritardo delle tanto attese e promesse riforme annunciate dal nuovo pontefice. Nel luglio del 1846, in una manifestazione di popolo, ringraziò pubblicamente il Papa per aver concesso la libertà ai prigionieri politici, donando alla popolazione alcune botticelle di vino ed accendendo un grande fuoco vicino Porta del Popolo. Nella primavera e durante l'estate del 1847, Brunetti fu il diretto organizzatore di manifestazioni popolari al fine di incitare il Papa a continuare nel suo piano di riforme politiche all'interno dello Stato Pontificio. Morì fucilato a Porto Tolle, in provincia di Rovigo, a mezzanotte del 10 agosto 1849. Alla fine della cerimonia, Roberto Bruni, presidente dell’Associazione Culturale “Gli amici del Righetto”, ha consegnato alla scrittore Claudio Modena, il Premio Righetto, in ricordo di tutti i bambini morti per la Repubblica Romana.

BARBARA BRAGHIN

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