giovedì 25 aprile 2013

Anche Famiglia Sticozzi e Gigione nello spettacolo “ STO ASPETTANDO CHE FACCIA EFFETTO...”


Con la sua inconfondibile aria da giovane scapestrato capitato lì per caso, Alberto Farina, ci racconta gli aneddoti più o meno verosimili della sua stravagante famiglia e della sua controversa vita di coppia. Dall'infanzia passata tra le ripetizioni di pongo in un malfamato quartiere di periferia dove i bambini rapiscono gli zingari, all'impiego presso un call center dal quale è stato licenziato perchè parlava troppo al telefono; il suo è il più lampante dei casi umani. Durante il viaggio nella follia umana e nel delirante mondo di Alberto, ma lungo il cammino, incontreremo anche Massaro e Barletta; due improbabili viaggiatori persi nel loro assurdo viaggio, e la famiglia Sticozzi e Gigione; strampalati coniugi alle prese con le problematiche di coppia all’italiana. Il tutto accompagnato dall’accattivante musica reggae live di Papaceccio e Alessandro D’Orazi e condito dalla sensualità della danza Tribal Fusion di Sciahina. Dalla comicità surreale e tagliente Alberto Farina, vincitore della XIX edizione di BravoGrazie , la Champions League della Comicità, è attualmente con grande successo nel cast della trasmissione "Colorado" su Italia 1. Con lui Massaro e Barletta da Zelig con la loro comicità spensierata tesa al superamento della realtà asfittica dei giorni nostri; e la strampalata Famiglia Sticozzi da Zelig Off, due coniugi alle prese con le problematiche della coppia all’italiana, intervistati da Gigione. La musica live è a cura di Alessandro D’Orazi e di Papaceccio; musicista e autore di colonne sonore di opere teatrali ed ex-membro del gruppo Puglia Tribe. E con la straordinaria partecipazione di Sciahina; danzatrice e coreografa, campionessa mondiale 2011 di Tribal Fusion Belly Dance.

LA REDAZIONE

L'arte si ammira, si apprezza al Castello di Roncade numeri tra kaballah e matematica




In occasione di Primavera in Castello 2013, dal 13 al 28 aprire ha luogo la mostra di Tobia Ravà Un Castello di numeri tra kabballah e matematica al Castello di Roncade (TV), della Baronessa Ilaria e del Barone Vincenzo Ciani Bassetti, con il patrocinio della Provincia di Treviso e del Comune di Roncade, Sua Eccellenza, Associazione Ville Venete, Wigwam Club Giardini Storici Venezia, Istituto Italiano dei Castelli, Studio LT2 Edizioni, PaRDeS – Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea e Concerto d’Arte Contemporanea-Associazione Culturale. La mostra Un Castello di Numeri di Tobia Ravà crea attraverso le opere, realizzate con un lettere ebraiche e numeri, un dialogo suggestivo con l’ambiente e l’atmosfera elegante e al contempo famigliare che si respira al castello di Roncade, una delle più caratteristiche testimonianze della cultura rurale della società veneta, dimora da sempre chiamata il "Castello", in realtà una particolare villa veneta cinta da mura medievali. Sono esposte vele con soggetti architettonici mediterranei, lavori su alluminio specchiante con boschi, sculture in bronzo e terracotta raffiguranti animali. Sia le composizioni architettoniche, sia quelle a soggetto naturalistico si legano strettamente al luogo espositivo: le prime al prospetto rinascimentale della villa, alle mura, alle sculture, alla cantina e alla bottaia, testimonianze della civiltà di villa, le seconde presentano fiumi e canali, in un rimando continuo tra le opere ed il paesaggio con la campagna veneta che si vede al di là delle mura, dove il rigore prospettico dei pioppeti dipinti fa pendant con la geometria dei vigneti. Tobia Ravà, dopo aver sperimentato molti percorsi creativi inerenti al rapporto arte e scienza, dal 1998 ha avviato una ricerca legata alle correnti mistiche dell’ebraismo: dalla kabbalah al chassidismo, proponendo un nuovo approccio simbolico attraverso le infinite possibilità combinatorie dei numeri. La logica letterale e matematica, che sottende le opere di Ravà, è intesa come codice genetico e raccoglie elementi sia filosofici sia linguistici che vanno a costituire una sorta di magma pittorico fatto di lettere e numeri, che si cristallizzano sulla superficie “grandangolata” di vedute di canali e boschi. Le sue opere sono costituite per lo più con un punto di vista centrale o laterale, apparentemente costruito sull'impianto prospettico rinascimentale, come nella serie dei boschetti, formati dai filari di pioppi ordinati con la stessa logica dei dipinti a soggetto architettonico, ma le lunghe prospettive invece di formare profondi coni visivi danno luogo ad una visone allargata, “ad imbuto” per effetto del grandangolo. Se gli artisti rinascimentali cercavano la bellezza ideale nelle geometrie attraverso i rapporti numerici per raggiungere equilibrio ed armonia, misura e ordine, Tobia Ravà sviluppa un percorso simbolico a rebus costruito su piani di lettura diversi attraverso la ghematrià, criterio di permutazione delle lettere in numeri in uso fin dall’antichità nell’alfabeto ebraico, secondo cui ad ogni lettera corrisponde un numero, così ogni successione alfabetica può considerarsi una somma aritmetica. L’artista ricrea i luoghi del reale servendosi di un linguaggio codificato riferito ai numeri relativi alla traslitterazione ghematrica delle 22 lettere che compongono l’alfabeto ebraico, che hanno appunto un significato etico, spirituale e numerologico, metafora di una disgregazione attraverso le scintille di un Big Bang ancestrale. Egli fa riferimento alla presenza di un invisibile legame tra le cose ed al pensiero sincronico della tradizione ebraica, secondo il quale quello che è successo in passato, attraverso la memoria, viene rivissuto dal singolo nel presente. Da qui l’importanza della storia e l’alto valore della memoria per l’avvenire. Questo intreccio affascinante tra presente, passato e futuro, tra natura e cultura, viene non solo intuito e riconosciuto dall’artista, ma anche visualizzato attraverso seducenti immagini fatte di forme, colori, lettere e numeri, che costituiscono quella foresta di simboli che si cela dietro il reale. L’approccio alle sue opere avviene per gradi: vi è un primo livello di lettura, semplice, letterale (Peshat), poi quello allusivo, deduttivo (Remez), quello induttivo, dell’esposizione (Darash), e infine quello esoterico e segreto (Sod). Le iniziali dei diversi livelli di lettura danno origine alla paola PaRDeS che secondo la tradizione significa frutteto, giardino, e in senso più ampio paradiso. Si possono assaporare le opere da lontano e godere dell’impressione di una visione d’insieme, per fermarsi all’impatto emotivo, oppure andare oltre e tuffarsi a capofitto nella decriptazione dell’ossessivo intrico di lettere e numeri. “L’ultima decodificazione” si sofferma sull’aspetto costruttivo dei numeri e della sequenza di Fibonacci, in una calcolata sintesi tra immagine e contenuto. Come afferma lo stesso artista, infatti non è necessario che il fruitore conosca tutti i passaggi costitutivi dell’opera, ma che l’opera colpisca, crei un’emozione. L’opera di Tobia Ravà si lega a quella dei surrealisti “nel mettere l’arte al servizio della mente e attribuirle un valore iniziatico” (Arturo Scvhwarz), ma anche agli aspetti della mistica ebraica, partendo dall’origine, quando secondo lo Zohar, “ein-sof”, l’infinito (ossia l’essenza del divino) contemplava l’alfabeto ebraico considerandolo il progetto della Creazione. L’artista deve fare il vuoto come nella teoria luriana dello Tzim Zum, per permettere alla futura opera di nascere. Le sue immagini di architetture, boschi e animali presi dalla realtà, attraverso un processo di sublimazione, assurgono quindi a luoghi simbolo dello spirito. Le opere più recenti riportano elementi archetipali della cultura ebraica e si sviluppano attraverso sequenze numeriche riferite ad un linguaggio cosmologico universale, poiché attraverso i concetti base della kabbalah (“tradizione” e anche “ricezione”, indica la tradizione mistica del pensiero ebraico), si può arrivare ad un percorso etico-filosofico, legato al pensiero di Itzachq Luria, al contempo antichissimo e moderno, per una nuova lettura in chiave etica dell’agire nel mondo contemporaneo.

BARBARA BRAGHIN

giovedì 18 aprile 2013

Diocesi di Chioggia con Nuova Scintilla


Il mondo del giornalismo è interpellato dall’ampliamento a dismisura degli strumenti di informazione e comunicazione. Carta stampata e web - tema del convegno FISC di questi giorni a Chioggia - non sono certo in contraddizione, anche se spesso sono in concorrenza, fino al punto che i giornali cartacei paventano il declino, sull’onda sempre più travolgente della rete. Ma le cose non sono così drammatiche, tanto che sorgono e si affermano anche nuove testate a stampa: cuò significa che – in particolare nel mondo dell’informazione – il successo o il gradimento, dipendono, più che dallo strumento in sé, da cosa si ha da dire e da come lo si dice o lo si vuol dire. Non mancano i critici del web, che ci ricordano come l’overdose di informazioni e contatti online in tempo reale non permette la sedimentazione e la riflessione, né talora agevola la partecipazione alla vita reale. La stessa enfatizzata democrazia del web rischia di tramutarsi in una conta di numeri più che rapporto e rispetto tra persone. E c’è chi teme che i mali arrecati finora dalla tv si moltiplichino con quelli provocati dal web. Ma, come in tutti i casi, il valore dello strumento si misura in base a chi lo usa e a come lo si usa. Per questo, forse, la responsabilità dei professionisti dell’informazione è ancor più grande: essi possono imprimere un orientamento positivo al web, mettendone a frutto tutte le migliori potenzialità e instaurando il miglior dialogo possibile con i co-protagonisti internauti. La sfida per gli operatori delle edizioni cartacee - compresi i nostri giornali - è dunque questa: fare ancor meglio informazione (e formazione) sulla carta, ma non trascurare di cimentarsi con i nuovi areopaghi delle edizioni online e dei social network: dotarsi di una marcia in più per arrivare, attraverso la potente rete globale, a molte più persone, in differenti modalità, con maggior efficacia e molto più in là rispetto ai nostri confini. D’altra parte, se troppa carta può diventare spreco, troppo web può diventare alibi rispetto ad un’informazione autentica. Senza nulla togliere al valore della carta stampata è fuor di dubbio che siamo stimolati a perseguire nuovi traguardi: mai bloccarsi in un deleterio arroccamento, né fermarsi impauriti dalla gravità del compito. Stampa e web hanno molto da condividere e allo stesso tempo molto da offrire, insieme - nel territorio e oltre il territorio -, al vasto mondo di lettori e navigatori, anch’essi sempre più coinvolti nell’essenziale opera informativa. (Vincenzo Tosello)

dal numero 15 del 14 aprile 2013

Link: http://www.nuovascintilla.com/index.php?option=com_content&view=article&id=11632:carta-stampata-e-web-&catid=39:editoriale&Itemid=83

Fonte: Nuova Scintilla

In Veneto - Le Ville Venete tutte da ammirare


Il patrimonio tramandato dalla Serenissima Repubblica di Venezia consta di oltre 4300 Ville Venete (censite dall'Istituto Regionale Ville Venete) che rappresentano uno dei più vasti, raffinati e ricchi giacimenti culturali del mondo. Le ritroviamo disseminate in pianura, adagiate sui colli, specchiate lungo i fiumi, ma sempre ben piazzate strategicamente lungo le principali vie commerciali del tempo, dalle sponde del Lago di Garda alle pendici del Carso, dalle Dolomiti all'Adriatico. Sorte a partire dalla fine del XV secolo e poi con continuità fino alla fine del XVIII, inaugurano nei territori una vera e propria rivoluzione culturale e politica; centri propulsori di economia, ultimo lampo di genio amministrativo, sociale e diplomatico della più longeva repubblica della storia, le Ville Venete diventano adesso una tra le più alte espressioni del turismo culturale del Veneto. Sono attualmente 146 le Ville Venete che, in modi diversi, sono in grado di accogliere il turista: le più belle in assoluto, con architetture, arredi originali, opere d'arte, affrescate da grandissimi artisti, ricche di parchi secolari e circondate da campagne feconde, sono circa una cinquantina; le altre, non meno affascinanti, sono quelle attrezzate per la più raffinata e moderna ospitalità alberghiera. Tutte, ciascuna con le proprie peculiarità, oltre ad accogliere il turismo, promuovono incontri culturali ed enogastronomici, eventi teatrali e musicali, matrimoni e sfilate di moda, fiere di nicchia e congressualità. Il connubio tra villa e buona tavola è garantito: i prodotti stagionali, ortaggi, frutta, formaggi, carni, pesci, e naturalmente vini tra i più rinomati al mondo, sono parte integrante della cultura dell'ospitalità in villa, una cultura che riecheggia i fasti delle Ville Venete, quando l'Agricoltura veniva detta “Santa” per la ricchezza che metteva equamente nelle tasche di nobili e contadini, e quando, in decadenza, la vita in Villa era diventata “villeggiatura”, con le sue delizie e i suoi divertimenti. La Regione Veneto guarda alle Ville Venete come ad una grande opportunità di sviluppo turistico. Un patrimonio straordinario tutto da scoprire, chiamato anche “Venezia in Terraferma”. Regione e Associazioni dei proprietari sono oggi impegnati nel lancio delle Ville Venete che vede come primi destinatari il mercato tedesco, anglosassone (UK, USA) e Francese da sempre tra gli amanti e i principali fruitori delle eccellenze turistiche del Veneto; quindi il mercato europeo in genere, quello russo, del Far East (Giappone, India, Cina) e quello sud americano. Dunque nel Veneto, oltre a Venezia e alle Città d’Arte, al lago di Garda, alle spiagge e alle Terme, alle Dolomiti, alla Pedemontana e al Delta del Po, i turisti potranno fruire anche del circuito delle Ville Venete. Un brand nuovo che ritrova quell'antica filosofia di vita che, con la magia del paesaggio veneto, riempiva di stupore e ammirazione intellettuali e letterati di ogni tempo; filosofia di vita appunto, che prese il nome, non a caso, di “Pax Venetiana” e “Civiltà di Villa”. Con il brand “Ville Venete” l’Associazione Ville Venete sta per presentare il Catalogo delle Ville Venete, una raccolta di itinerari turistici che attraversano tutte le Province del nordest italiano, dal Garda all’Isonzo e dalle Dolomiti al Po’, in un percorso artistico, culturale ed eno-gastronomico di Villa in Villa. Il Catalogo è la prima rassegna completa delle Ville Venete aperte al pubblico e delle molteplici attività disponibili per i visitatori che vogliano scoprire questo straordinario patrimonio. Sarà implementato dalle applicazioni che segnaleranno su smarthphone oltre alle Ville anche i punti di interesse sul territorio. Il sito web turistico conterrà anche il calendario degli eventi che si terranno in decine di Ville Venete durante la bella stagione. La stagione di eventi in Villa raggiungerà il suo culmine con il Festival delle Ville Venete, in programma a nelle settimane centrali di settembre: una rassegna che vedrà Dimore aprirsi al pubblico con manifestazioni legate al mondo dell’arte, del cinema e della gastronomia e una fitta serie di incontri e convegni con i massimi esperti dell’architettura, della storia dell’arte, del restauro, del turismo culturale.
Crediti: "Regione del Veneto – Direzione Turismo”
BARBARA BRAGHIN

domenica 14 aprile 2013

I VIP SI RILASSANO AL “GILDA” PER IL COMPLEANNO DI DEBORAH BETTEGA



In molti sono arrivati al “Gilda” per festeggiare il compleanno di Deborah Bettega, p.r. del locale, sociologa e show-girl che ancora molti ricordano nei programmi quotidiani Rai come “Casa Rai Uno” e poi “Piazza Grande” per citarne alcuni. Deborah ha voluto dare un titolo alla serata: “Relax, Bellezza e Benessere” per lanciare un modo attuale e curioso di coinvolgere i presenti non solo con pietanze dai sapori antichi e gustosi, ma anche con un percorso rivolto al benessere e alla bellezza. Gli invitati allietati prima da degustazione di olii aromatici e bruschette dell’azienda “Oliotto” di Giovanni D’Antoni, risotto al radicchio e pasta al forno, hanno degustato la “Pizza della Nonna” fatta con pasta madre, detto criscito o biga arrivata appositamente da Avellino grazie al suo inventore Carmine Ragno, poi mozzarelle tipiche del Monte Taburno dell’azienda agricola di Marco Ciaramella di Airola (BN) insieme al vino Aglianico di Sorbo Serpico (Avellino) dell’azienda agricola “A casa di Susanna”. Presente anche il vino Mulsum dell’antica Roma e lo yogurt speziato grazie all’esperto di spezie Franco Calafatti del “Genovino d’Oro” di Roma per scoprire gli antichi sapori prima dell’immancabile torta. A contornare il dolce di rito, lo spumante “Chrysti”, ultimo nato della casa vinicola Vigna Pironti di San Giuseppe Vesuviano, i pasticcini di Elio Donatone della pasticceria “Arte del Dolce” di Velletri, i cioccolatini artigianali fondenti e al latte dell’azienda “Collefiorito” di Andrea Cacciotti in via del Gambero, nonché confetti di vari gusti provenienti dalla “Confetteria” di Patrizia Sfamurri e Eugenio Mingione di Agepa fatti a Sulmona, in effetti i confetti erano utilizzati già nel 1400 dallo Stato Pontificio come regalo di buon auspicio agli attori. Nel parterre durante la serata degustazione di vari tipi di pregiate grappe “Zanin” della distilleria di Piero Zanin e infine non è mancato, richiamandosi al tema della serata, un caffè biologico e mocaccino della “Organo Gold”, senza caffeina, contenente 150 tipi di antiossidanti e oligoelementi. Agli ospiti la possibilità di farsi disegnare dei particolari tatuaggi all’henné grazie a Serena De Vita della “Vivi Makeup” Academy di Viviana Ramassotto, massaggio ai piedi e alla schiena grazie a dei macchinari presenti proposti dalla “Osim Italia” e la possibilità di una misurazione gratuita della composizione corporea e dell’età biologica recandosi presso “Luxury Gym Margutta” un’ elegante life style zone dedicata alla cura del proprio corpo, il tutto allietato dal sax di Tonino Tiberi e dalla chitarra di Tiziano Tombolato con musica stile pop jazz e bossa nova. Tra gli intervenuti tanti gli amici, l’ambasciatore d’Austria Christian B. M. Berlakovits, Orso Maria Guerrini con la moglie Cristina Sebastianelli, Enrico Mutti, Raffaello Balzo, Rodolfo Corsato, Giucas Casella, Adriana Russo, Eleonora Vallone, Amedeo Goria, Tony Santagata, Leopoldo Mastelloni, Mohamed Zouaoui, le principesse Barbara Massimo, Irma Capece Minutolo, i principi Oliver Doria Pignatelli, Carlo Giovanelli, Fulvio Rocco e Scipione Borghese, la duchessa Maria Marigliano Caracciolo, il barone Fabrizio Tortorici arrivato con il segretario pontificio polacco, poi Vincenzo Bocciarelli, il professore e scrittore Luciano Costa, il conduttore radiofonico Stefano Piccirillo con Bibi Gismondi, il cuoco Rai Alessandro Circiello, Massimiliano Martoriati, Roberto Onofri, Rocco il Gigolò, Enio Drovandi, i politici Luca Aubert e Antonello De Pierro, gli artisti Elvino Echeoni e Massimiliano Kornmuller, la psicologa Irene Bozzi, l’anshorwoman Cristina Guerra, Stefania Barca, lo stilista e duca Antonio Ventura De Gnon, l’inviata Rai Daniela Minuicchi, il giornalista enogastronomico Giuseppe De Girolamo prefetto per la Campania dell’A.I.G.S., Sandro Torella, Sabrina Crocco, Carla Solaro, Vincenzo Monti e Angelo D’Amelio. In ricordo della serata è stato dato ai partecipanti una piccola scultura in terracotta dall’artista Raffaello Maggi e con la festeggiata, dirigente dell’A.n.s. (Associazione nazionale sociologi) Lazio, c’era lo storico p.r. il filosofo Angelo Ciccio Nizzo, Giancarlo Bornigia con la signora Lucia, rimasti fino a tardi al “Gilda” insieme agli intervenuti, tutti in pista sulle note degli ultimi successi canori.

BARBARA BRAGHIN

Al Teatro Ambra alla Garbatella in Roma, dal 16 al 18 aprile 2013, alle ore 21.00, ALBERTO FARINA in “STO ASPETTANDO CHE FACCIA EFFETTO...”


Al Teatro Ambra alla Garbatella in Roma, dal 16 al 18 aprile 2013, alle ore 21.00, ALBERTO FARINA in “STO ASPETTANDO CHE FACCIA EFFETTO...” Uno strabiliante spettacolo con la sua inconfondibile aria da giovane scapestrato capitato lì per caso, Alberto Farina, ci racconta gli aneddoti più o meno verosimili della sua stravagante famiglia e della sua controversa vita di coppia. Dall'infanzia passata tra le ripetizioni di pongo in un malfamato quartiere di periferia dove i bambini rapiscono gli zingari, all'impiego presso un call center dal quale è stato licenziato perchè parlava troppo al telefono; il suo è il più lampante dei casi umani presentati dall’illustre Dottor Wuoz, bislacco psicologo esperto di manie e psicosi. Attraverso Wuoz, grillo parlante della serata, affronteremo un viaggio nella follia umana e nel delirante mondo di Alberto, ma lungo il cammino, incontreremo anche Massaro&Barletta; due improbabili viaggiatori persi nel loro assurdo viaggio, e la famiglia Sticozzi; strampalati coniugi alle prese con le problematiche di coppia all’italiana. Il tutto accompagnato dall’accattivante musica reggae live di Papaceccio e Pepsee e condito dalla sensualità della danza Tribal Fusion di Sciahina. Dalla comicità surreale e tagliente Alberto Farina, vincitore della XIX edizione di BravoGrazie , la Champions League della Comicità, è attualmente con grande successo nel cast della trasmissione "Colorado" su Italia 1. Con lui Massaro & Barletta da Zelig con la loro comicità spensierata tesa al superamento della realtà asfittica dei giorni nostri e Wuoz; irriverente giocoliere di parole, comico grottesco e geniale della trasmissione televisiva Copernico di Sky; e con la Famiglia Sticozzi da Zelig Off; La musica live è a cura di Pino Pepsee; leader della Chop Chop Band, che ha collaborato con importanti dj italiani come Dj Jad degli Articolo 31 e di Papaceccio; musicista e autore di colonne sonore di opere teatrali ed ex-membro del gruppo Puglia Tribe. E con la straordinaria partecipazione di Sciahina; danzatrice e coreografa, campionessa mondiale 2011 di Tribal Fusion Belly Dance. Biglietto 16.00 euro

lunedì 8 aprile 2013

Festeggiamenti per i 100 anni del settimanale “La Scintilla – Nuova Scintilla”


Dall’11 al 13 aprile a Chioggia, in occasione delle celebrazioni per il centenario di fondazione del settimanale “La Scintilla – Nuova Scintilla”, si terrà il Convegno Nazionale dei settimanali diocesani associati nella FISC, Federazione Italiana Settimanali Cattolici. Il tema sarà “Informazione in rete: carta stampata e web”. Il Convegno, gode del Patrocinio del Consiglio Regionale del Veneto, delle Provincie di Venezia e di Rovigo, del Comune di Chioggia, del Parco del delta del Po e dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto. E’ questa l’occasione per sottolineare la vitalità secolare di questi giornali diocesani diffusi nel territorio, utentica espressione della vita della chiesa e della società, e intende affrontare le nuove sfide che li sollecitano con l’avvento dei nuovi media. Si continua con l’edizione cartacea e si promuove l’edizione online per arrivare alla più ampia cerchia di lettori navigatori, in modo da espandere il tutto al mondo intero.

Di seguito il programma di questi tre giorni:

GIOVEDì 11 APRILE
ORE 16,30 AUDITORIUM COMUNALE SAN NICOLÒ (CHIOGGIA CENTRO STORICO, CALLE SAN NICOLÒ) APERTURA DEL CONVEGNO CON SALUTI ISTITUZIONALI INTERVENTO MONS. VINCENZO TOSELLO DIRETTORE DI “NUOVA SCINTILLA” - CHIOGGIA INTRODUZIONE FRANCESCO ZANOTTI PRESIDENTE FISC PROLUSIONE S.E. MONS. CLAUDIO GIULIODORI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CEI PER LA CULTURA E LE COMUNICAZIONI SOCIALI

VENERDÌ 12 APRILE
ORE 8,00 CATTEDRALE DI CHIOGGIA, SANTA MESSA (ANIMATA DALLA CORALE V. BELLEMO) ORE 9,30 HOTEL AIRONE (LUNGOMARE ADRIATICO, 50 – SOTTOMARINA), SALA CONVEGNI TAVOLA ROTONDA (E DIBATTITO): “QUALE GIORNALISMO NELL’ERA DIGITALE” CHIARA GIACCARDI PROFESSORE ORDINARIO ALLA FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA (DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE) UNIVERSITÀ CATTOLICA – MILANO DOMENICO DELLE FOGLIE DIRETTORE AGENZIA SIR FERRUCCIO PALLAVERA DIRETTORE DEL QUOTIDIANO “IL CITTADINO” – LODI MODERATORE DON BRUNO CESCON VICEPRESIDENTE FISC 3 POMERIGGIO VISITA ALLA CITTÀ DI CHIOGGIA: MUSEO DIOCESANO, CORSO DEL POPOLO, PINACOTECA SS.MA TRINITÀ, TORRE MILLENARIA DELL’OROLOGIO DI SAN ANDREA, PIAZZETTA VIGO, SANTUARIO DEL CROCIFISSO DI SAN DOMENICO

SABATO 13 APRILE
ORE 8,00 BASILICA MARIANA DI SAN GIACOMO (CHIOGGIA CENTRO): SANTA MESSA ORE 9,30 HOTEL AIRONE (LUNGOMARE ADRIATICO, 50 – SOTTOMARINA), SALA CONVEGNI TAVOLA ROTONDA (E DIBATTITO): “LETTORI E INTERNAUTI, UN NUOVO MODO DI INTENDERE LA COMUNICAZIONE” LUIGI CARLETTI ESPERTO DI COMUNICAZIONE SUL WEB, CONTENT E DIGITAL STRATEGY ANNA MASERA “LA STAMPA” – TORINO (INVITATA) DON ANTONIO RIZZOLO DIRETTORE “GAZZETTA D’ALBA” E CONDIRETTORE “FAMIGLIA CRISTIANA” CLAUDIO TURRINI WEB MASTER “TOSCANA OGGI” – FIRENZE MODERATORE CARLO CAMMORANESI COORDINATORE COMMISSIONE CULTURA FISC CONCLUSIONI DON IVAN MAFFEIS VICEDIRETTORE DELL’UFFICIO NAZIONALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI DELLA CEI

BARBARA BRAGHIN

"Diario di una vecchia checca" ... e il successo continua...




Il 15 marzo, alle ore 1530, l'austera biblioteca del palazzo della Provincia di Reggio Calabria ha accolto il Diario di una vecchia checcha con una familiarità, un affetto e una disponibilità pari solo alla grande signorilità dei padroni di casa. Il Presidente della Giunta Provinciale, Giuseppe Raffa, il Presidente del Consiglio Provinciale, Antonio Eroi, l'Assessore Provinciale alla Cultura, Eduardo Lamberti Castronuovo, il Vice Presidente del Consiglio Provinciale, Giuseppe Saletta, il Consigliere di Parità, Daniela De Blasio, coordinati da Anna Maria Franco e Antonio Papalia hanno spalancato le porte al Diario e al suo autore. Affettuose parole per Nino Spirlì e grande competenza e sensibilità nell'affrontare un tema ancora così "scabroso", nonostante i tempi. La Calabria e Reggio Calabria con il suo territorio, si confermano, ancora una volta, degni eredi di Quei Padri Greci che dell'omosessualità ne fecero normalità. Un ringraziamento a cotanta Civiltà e Modernità! Non ero solo, nelle antiche sale, perché al mio fianco come richiamati dalla voce del cuore erano arrivati i tanti amici presenti Mimosa Martini, Luna Berlusconi, Marco Basile, Riccardo Gubiani, Alessandro Migliaccio, Guido Costante, Luigi Gaglione, Claudia Ferrise, Mirella Pugliese, Lorena Papalia, Barbara Cipri, Vittoria Attisani, Fabio Mascaro, Salvatore Driacchio, Salvatore Catapano, Gaetano Vicari, Graziano Tomarchio, Michel Dessì e gli immancabili Mammalucchi Stella Scionti e Filippo Andreacchio. La mia inossidabile mamma e le mie nipoti Giuliana ed Emanuela, oltre che un centinaio di graditissimi ospiti.

BARBARA BRAGHIN

venerdì 5 aprile 2013

La bellissima Milly Carlucci presenta "Altrimenti ci Arrabbiamo" su RAIUNO



Complicità e dedizione, ma anche talento e sintonia. Sono questi gli “ingredienti” che animeranno il prime time del sabato sera di Rai1 a partire dal 6 Aprile. La regina della tv, Milly Carlucci, alle 21.10, in diretta dall’Auditorium Foro Italico, darà il via al suo nuovissimo talent show “Altrimenti ci Arrabbiamo”. Quattro le puntate in programma che fino al 27 Aprile, emozioneranno grandi e piccini con performances da capogiro ed un “ribaltamento di ruoli” che il pubblico a casa non avrebbe mai immaginato di vedere. Dieci coppie in gara formate da un personaggio famoso del mondo dello spettacolo, del giornalismo o dello sport e da un “professore”, non famoso, di età compresa tra i 10 e i 17 anni. Questa volta, sarà proprio il giovane talentuoso a farla da padrone. Nel corso della settimana, infatti, avrà l’arduo compito di insegnare agli amatissimi Vip in gara la sua disciplina. Come se la caverà la tuffatrice Tania Cagnotto con la break dance guidata dal formidabile Mattia Vanin? E, l’amatissimo comico Nino Frassica riuscirà a suonare la batteria come il suo professore Alessandro Cavalieri? Per non parlare poi di Amadeus… il conduttore non conosce la tecnica del beat boxe ma il suo professore Pietro Iossa non lo mollerà finchè non avrà imparato. Chissà se il commissario di “Distretto di Polizia 11”, Simone Corrente sarà in grado di eseguire il Rap con il suo insegnante Rayan Ramfar. Lo stesso vale per l’attrice Nicoletta Romanoff, che dovrà cimentarsi nella ginnastica ritmica con l’aiuto della strepitosa Lara Paolini. In cucina è sempre stato un fuoriclasse, questa volta, però, il super chef Gianfranco Vissani, muoverà i passi a ritmo di Tip Tap grazie alle dure lezioni di Aurora Giammarioli. I componenti della Baby Rock Band, invece, si prenderanno cura bellissima attrice Maria Grazia Cucinotta insegnandole tutti i segreti del rock. Ce la faranno gli otto piccoli Funkyds ad insegnare l’Hip Hop al giovane attore spagnolo Pablo Espinosa? Ancora un team, quello dei Bungt Bangt & Friends entrerà in sala prove per spiegare la tecnica delle percussioni da strada a colui che quasi tutte le sere annuncia i titoli del TG1, Attilio Romita. Non sarà da meno l’attore Gabriele Rossi, che si concentrerà al massimo per portare a termine gli allenamenti di Wushu, la sua insegnante Noemi Franco non ama perdere le sfide… Le esibizioni del personaggi famosi saranno giudicate dagli stessi professori e da una giuria di spettacolo presente in studio. I giurati valuteranno il lavoro svolto in sala prove durante tutta la settimana, tenendo conto dell’affiatamento e della sintonia che ciascun professore è riuscito a stabilire con il proprio allievo. Il loro giudizio potrà essere stravolto dal pubblico a casa che avrà la possibilità di sostenere il proprio beniamino attraverso il meccanismo del televoto. Indispensabile il contributo del Superospite, diverso di settimana in settimana, il quale avrà il privilegio di salvare una delle coppie in gara dallo scomodissimo esame di riparazione. La gara non prevede eliminazioni. I Vip si daranno battaglia per guadagnarsi il primo posto in classifica, che garantirà loro la salvezza dal rischio dell’esame di riparazione. Nella quarta puntata solo uno dei professori sarà incoronato vincitore ed avrà il privilegio di ricevere un premio che gli consentirà approfondire ulteriormente la sua specialità. “Altrimenti ci arrabbiamo” è un adattamento del format “Born to shine”. Prodotto da Rai1 in collaborazione con Magnolia, è un programma di Milly Carlucci e Giancarlo De Andreis e di Claudio Fasulo, Chicco Sfondrini, Maddalena De Panfilis, Gilda De Vivo, Giuko, Alessandra Guerra, Simone Pippo, Stefania Scarampi, Svevo Tognalini. La scenografia è di Mimma Aliffi, i costumi sono di Maria Baiocco, le luci di Marco Lucarelli. La regia di Luca Alcini.

BARBARA BRAGHIN